Italian [B4J] Documento Commerciale - Bene o Servizio ?

amorosik

Expert
Licensed User
Portate pazienza per l'ot, ma sicuramente alcuni di voi avranno gia' avuto un dubbio simile e quindi sapranno la risposta corretta
Nel caso di un ristorante che deve emettere uno scontrino fiscale o documento commerciale, i pasti vanno venduti come 'servizio' o come 'bene' ?
Chiedo questo perche' per i corrispettivi non riscossi (ai quali seguira' fattura) ci sono le due textbox che prevedono l'inserimento importo di 'servizi' oppure di 'beni'
Prima domanda: un pasto fornito dal ristorante e' un 'servizio' oppure un 'bene' ?
Second question: nello stesso documento e' possibile valorizzare entrambi gli importi (ad esempio 10 euro per servizi + 20 euro per beni = 30 euro totale) ?
 

Lello1964

Well-Known Member
Licensed User
Longtime User
mai posto questo problema, bisogna vedere cosa si intende per servizio.
 

Xfood

Expert
Licensed User
Per quello che so io dovrebbe funzionare cosi:
I pasti sono dei beni, mentre il costo del famoso coperto e' un servizio, nella stesso documento
Possono esserci sia beni che servizi, i servizi devono essere pagati al momento dell'emissione, mentre i beni possono essere anche a credito. Quindi se il clienta pagata il totale del documento commerciale, questo puo contenere sia il bene che il servizio, altrimenti bisogna fare due documenti commerciali, 1 per il bene, ed 1 per il servizio, pagato a vista.
 

amorosik

Expert
Licensed User
sei assicurato contro le rivalse e spese legali quando i tuoi sw sbagliano e creano multe ripetute per ogni documento difforme?
Nella licenza metti una maleva?
Non dai licenza nella quale viene scaricata ogni responsabilità? quindi te le assumi tutte?

Dim a,b,c As Double
a = 2.05
b = 3.02
c = b - a

sai perchè C assume questo valore: 0.9700000000000002 ? Mi auguro che non te la cavi arrotondando.
sai anche la differenza tra arrotondamento matematico e fiscale?
Si?
Allora puoi fare fatture e corrispettivi e pilotare registratori telematici come in formula 1 senza temere che qualcunto ti verrà a dire: TU CASA ES MI CASA.

Scusami per il tono ma ho degli amici che si sono rovinati per queste cosettine.

Sicuramente scuserai il tono della risposta, ma non c'entra una mazza con la domanda
Se ti ostini ad usare double e' chiaro che ti svirgola via il risultato
Per quanto riguarda la domanda in se, mi pare chiaro che ogni artigiano della programmazione preparera' il sistema in modo che sia configurabile
Poi sara' l'utilizzatore ad impostare 'bene' o 'servizio' o il reparto (iva sul ecr) a sua discrezione
Questo non toglie che la ricerca della verita', indipendentemente da quel che impostera' il cliente nel suo sistema, sia per me una cosa doverosa
 

amorosik

Expert
Licensed User
ristorante è tutto un servizio (da non confondere con l'anacronistica maggiorazione del 15% tutta italiana detta appunto servizio), con iva al 10%,
Il coperto proibito a Roma e sostituito dalla voce CESTINO DI PANE è un retaggio del passato quando nelle cantine si nollegiava un tavolo portando il cibo da fuori l'iva è sempre 10%, il massimo lo raggiunge il limoncello offerto (gli omaggi sono sogetti ad iva) eh eh eh. Si ma chi lo mette? Lo mettono le catene di ristoranti : limoncello sconto 100%. perchè devono quadrare il magazzino.
quando ti compri una bottiglia di Champagne (ean 3049614083921) da portare a casa cioè asporto (tanto paga l'azienda per cui lavori con Menu a prezzo fisso) ti fanno un documento commerciale con iva al 22% ma solo per quella
tieni presente che la stessa scolata al tavolo ha avuto un imposta al 10%
La sigla N.M che trovi nelle etichette dello Champagne significa ... dai si scherza un pòì ma quando lo racconti fai la tua porca figura e metti in crisi il sommelier e se stai con la tipa andrai alla grande.

Ma siamo uomini o fiscalisti o programmatori?
scusasse siccome sono un po' disoccupato invece di EAN 3049614083921 ho bevuto del vinaccio da discount

"..ristorante è tutto un servizio.." il commercialista mi dice non sia cosi', la fornitura del pasto la inquadrerebbe come vendita di 'beni'
Questo non fa' che accrescere i dubbi
Non e' che hai qualche riferimento normativo di quanto espresso sopra (pasti al tavolo 'servizi' al 10%, sciampagn al 22% se lo porti via, al 10% se lo bevi al tavolo, ecc..) ?
 

amorosik

Expert
Licensed User
Ma siamo uomini o fiscalisti o programmatori?
scusasse siccome sono un po' disoccupato invece di EAN 3049614083921 ho bevuto del vinaccio da discount

Siamo programmaTori, ma dobbiamo pure prevedere tutte le casistiche che poi il gommercialista ci chiedera'
 

amorosik

Expert
Licensed User
Dovresti scegliere con più oculatezza il commercialista a cui poni domande:

All’interno della categoria di “ristorazione” vi rientrano sia operazioni che si qualificano come cessioni di beni sia prestazioni di servizi.
La classificazione delle stesse in un senso o nell’altro comporta le seguenti conseguenze:
• L’aliquota Iva, ridotta al 10% per le somministrazioni che si qualificano come servizi mentre, se l’operazione si qualifica come cessione di beni, si rende applicabile l’aliquota propria di ciascun bene;
• La certificazione dei corrispettivi, per cui l’attività di somministrazione di alimenti e bevande rientra tra quelle per le quali non vi è obbligo di emissione della fattura e che, quindi, può essere certificata mediante emissione dello scontrino o della ricevuta Fiscale (fatto salvo l’obbligo dell’esercente di emettere la fattura se richiesta dal cliente).
Con la risoluzione 17 novembre 2016, n. 103/E, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il criterio principale per distinguere i servizi di ristorazione dalle cessioni di beni si fonda sul grado di prevalenza del servizio rispetto alla cessione.
Tale orientamento è stato confermato dalla Corte di Giustizia UE con la sentenza 2 maggio 1996, causa C-231/94, Faaborg - Gelting Linien, nella quale è stato affermato che se il cibo è consumato nel quadro di un servizio complessivo di ristorazione (cottura, consegna materiale del cibo, predisposizione di supporti e infrastrutture per agevolare il consumo) prevale la prestazione di servizi sulla cessione degli alimenti. Diverso, invece, si presenta il caso del cibo solo da asporto, senza accompagnamento di servizi volti a rendere più piacevole il consumo in loco in un ambiente adeguato. Tale interpretazione si basa sulla logica per cui l’operazione di ristorazione, quale prestazione di servizi, è caratterizzata da una serie di elementi e di atti, dei quali la cessione di cibi è soltanto una parte e nel cui ambito predominano ampiamente i servizi.
Sulla scia di questa linea interpretativa, più recentemente la Corte ha considerato cessione di beni la vendita di cibi pronti in chioschi e bar mobili o in stand di ristorazione nei foyer dei cinema.
Con particolare riguardo all’ambito della ristorazione, l’Amministrazione finanziaria, in un chiarimento (R.M. n. 380292/1980) ha distinto “le prestazioni di servizi per rinfreschi, buffet, pranzi e piccole somministrazioni presso uffici, negozi ecc., dalle vendite da asporto, che si qualificano come cessioni di beni”.

Riassumendo:

- I servizi di ristorazione sono caratterizzati dalla presenza di servizi di accompagnamento che agevolano e rendono più piacevole il consumo oltre ad essere prevalenti rispetto alla cessione dei cibi in sé. Sono esempi il servizio al tavolo e il catering;
- Qualora i servizi sono limitati, standardizzati o del tutto assenti, l’operazione si qualifica come cessione di beni, come nel caso delle vendite di beni da asporto.

Esaminato il principio generale di distinzione tra cessione di beni e prestazioni di servizi all’interno del settore della ristorazione, nel proseguo si rende indispensabile l’esame di alcune casistiche particolari quali:

a) Nelle mense, con la risoluzione del 21 marzo 1978 n. 360712 l’Amministrazione finanziaria ha stabilito quanto segue:
- il passaggio dei beni (i prodotti alimentari) dal fornitore al gestore della mensa si qualifica come cessione di beni, mentre
- la somministrazione di questi stessi beni, da parte del gestore della mensa agli utenti del servizio di mensa, si configura come prestazione di servizi.
b) Nelle macchine erogatrici di bevande mediante utilizzo di capsule/cialde, l’Amministrazione finanziaria ha chiarito che l’operazione si qualifica come prestazione di servizi (con annessa aliquota IVA ridotta del 10%) nel caso in cui l’acquirente della capsula/cialda sia l’effettivo utilizzatore della stessa e, quindi, il consumatore finale (R.M. 1° agosto 2000, n. 124/E, poi confermata dalla risoluzione 17 novembre 2016, n. 103/E). Al contrario qualora le capsule/cialde in parola siano oggetto di passaggi intermedi, l’operazione si qualifica come cessioen di beni.
c) Nel caso del delivery - il cliente ordina il cibo e chiede di farlo consegnare a domicilio o in altro luogo - l’operazione è configurabile come vendita da asporto, poiché il servizio di trasporto è un semplice servizio accessorio, necessario per rendere possibile il consumo dei cibi.
d) Il catering si dovrebbe configurare come prestazione di servizi, in quanto caratterizzato da servizi di accompagnamento alla consumazione.


Dott. Caglieri Simone

Veramente non ho scelto un bel niente, ho chiesto al consulente del cliente cui servivano le informazioni
Se c'ha un commercialista della banda scarsotti non e' che posso farci niente

Ringrazio molto per la pappardella sopra
Mi par di capire che se vai a mangiare una Capricciosa al ristorante, sia una vendita di 'servizi', iva al 10%
Se la stessa Capricciosa la porti via e la mangi a casa, la vendita sia configurabile come fornitura di 'beni', iva al 10%
Se ordini lo siampagne e lo bevi al tavolo, e' una vendita di 'servizi', iva al 10%
Se chiedi lo siampagn e lo porti via (per berlo con la Capricciosa), e' una vendita di 'beni', iva al 22%
Ho riassunto correttamente?
 

amorosik

Expert
Licensed User
Ricercare la verità ? ? ? ?
diritti d'autore e software e software pacchettizato sono beni o servizi?

Eppero' e' sbagliata ???

E che lo chiedi a me? Sei tu il dott.comm.lup.mannar.gran.duc.cont.spella.bambin.e.ciuccia.birin

E quindi la domanda e':
- diritti d'autore
- software su commessa
- software pacchettizzato
sono inquadrabili come vendita di beni o di servizi?
A naso direi che la B sia un 'bene' mentre A e C siano servizi
C'ho imbroccato?
 

amorosik

Expert
Licensed User
Perfetto!
Bere Champagne con la capricciosa accade, accade anche di berlo con le calde arrosto come accaduto a me (è stata una vendetta), provalo con un lampone nella coppa è sfizioso.
Ho visto più volte bere bottiglie di 4.500,00 euro con tagliere di salumi, ma in un ristorante con bottiglie a listino da 38.000,00 (Chateau ) fino a 120.000,00 euro (Romanée Saint Vivant ...6 Lt) ebbene immagina la differenza d'iva tra 22 o 38% (caviale) in acquisto e 10% in vendita. Al governo stanno lavorando per risovere questa anomalia..
Anche il serivizio al tavolo non è una cosa chiara, perchè secondo alcuni commercialisti non è un servizio ma bensì una prestazione (manod'opera) e va inquadrato con l'iva corrispondente.
Tieni presente anche che ci sono soggetti esenti iva (N2....N7) (Ambasciate Onlus ecc. ) che vogliono la fattura e alcune non hanno la partita iva (solo codice fiscale ma numerico)
In sintesi fai un programma il più possibile parametrico e fai scegliere al tuo cliente e al suo commercialista come adoperarlo.


Con le caldarroste, ci vuole il lambrusco, quello da 1,68 euri al metanolo
Si certo, era per cultura personale l'interesse verso i trattamenti contabili/fiscali del ristorante, visto che ci si mette il naso tato vale esplorare per bene le problematiche
Ogni articolo potra' essere associato associato ad un reparto ecr, che avra' la sua iva, sara' l'utente poi a configurare il tutto
Il vero problema e' farlo poi usare correttamente, perche' la prima richiesta e' che sia semplice e che faccia tutto
 
Sicuramente scuserai il tono della risposta, ma non c'entra una mazza con la domanda
Se ti ostini ad usare double e' chiaro che ti svirgola via il risultato
Per quanto riguarda la domanda in se, mi pare chiaro che ogni artigiano della programmazione preparera' il sistema in modo che sia configurabile
Poi sara' l'utilizzatore ad impostare 'bene' o 'servizio' o il reparto (iva sul ecr) a sua discrezione
Questo non toglie che la ricerca della verita', indipendentemente da quel che impostera' il cliente nel suo sistema, sia per me una cosa doverosa
Svirgola?
 
Top