Visto che siamo in vena di “amarcord” , vorrei dire la mia, Erel permettendo, :
Alla fine degli anni ’60 lavoravo in una famosa industria milanese dove erano presenti quasi 12000 dipendenti ( quindi 12000 famiglie … a quei tempi pari a circa 40000 persone … ). Oggi in quell’area esiste un grandissimo Centro Commerciale che vende prodotti prevalentemente cinesi, arricchendo quei pochi “furbi” che li importano … evviva !
Avevamo un IBM 360 grande come un armadio “quattro stagioni” e noi tecnici usavamo il linguaggio Fortran ( i commerciali usavano il Cobol (? ) o qualcosa di simile … non ricordo )
I programmi venivano scritti su dei fogli di carta che poi venivano consegnati al “Centro meccanografico” , (che parola importante …) , dove la sig.ina Donatella , utilizzando un’ enorme e rumorosissima “macchina da scrivere” , provvedeva a trasferire il codice sulle cosiddette “schede perforate” .
La “macchina da scrivere” perforava le schede che poi venivano riconsegnate a noi tecnici in un pacchetto ben ordinato … per evitare confusione e per tenerle ben allineate avevano uno spigolo tagliato, come nelle SIM telefoniche attuali …
Poi le schede venivano lette ( meccanicamente ! ) dall’ IBM 360 che utilizzava una matrice di aghi … se l’ago trovava un foro l’istruzione era “1” altrimenti era “0” o qualcosa di simile, non ricordo bene …
Ovviamente, prima di far girare il programma poteva passare anche molto tempo … gli errori erano frequentissimi : concettuali, di perforazione, di lettura ecc. ecc.
Ma questo non era un problema per noi giovani tecnici, che ritornavamo volentieri al “Centro meccanografico” per ripetere tutta la procedura … la sig.ina Donatella era molto gentile con noi ed aveva anche due belle tette … quelle me le ricordo bene!
Saluti
Dimenticavo , vorrei anch’io “mandare a fare in guru” chi ha distrutto i miei ricordi !